Giro d’Italia 2019, le anticipazioni sul percorso (aggiornato)
Dopo la presentazione della Grande Partenza, il percorso del Giro d’Italia 2019 è stato ufficializzato mercoledì 31 ottobre a Milano. Confermate dunque quasi interamente le anticipazioni che avevamo pubblicato nelle settimane e mesi precedenti (Clicca qui per il percorso ufficiale) La Corsa Rosa è già calendarizzata dall’11 maggio al 2 giugno 2019 e, dopo la fortunata trasferta israeliana (e il tramonto dell’ipotesi Marsiglia) tornerà a partire dall’Italia, più precisamente da Bologna. Il primo atto sarà una spettacolare cronometro di 8,2 chilometri, gli ultimi due dei quali in salita, verso il Santuario della Madonna di San Luca. La partenza bolognese taglia fuori dal Giro, per quarto anno consecutivo, la Liguria, che si era impegnata a portare due arrivi ad Alassio e Rapallo in caso di partenza francese.
Il giorno successivo alla cronoscalata si ripartirà sempre da Bologna, ma non è stata svelata ufficialmente la destinazione che sarà, secondo le ultime voci, Fucecchio, da cui ci si sposterà il giorno successivo nell’attigua Vinci, per celebrare i 500 anni dalla morte del natìo genio rinascimentale Leonardo. Da lì, attraverso Empoli, Certaldo e il Senese (Poggibonsi e Colle Val d’Elsa) si arriverà a Orbetello, da dove si dovrebbe ripartire successivamente in direzione dei Castelli Romani, passando dalla Tuscia e arrivando con tutta probabilità Frascati, da dove ripartirebbe anche la tappa successiva alla volta di Terracina. Aggirata Roma, che non ha presentato candidatura, si parla di una ripartenza da Cassino, dove l’Amministrazione Comunale ha confermato di avere superato le difficoltà economiche che rischiavano di far saltare l’evento. In caso di defezione dell’ultima ora, tornerebbero in gioco la Campania e la Basilicata (Matera), al momento tagliate fuori a favore di un passaggio diretto dal Lazio alla Puglia. Fasano (in provincia di Brindisi) si era inizialmente candidata ad ospitare una cronometro, ma tutti gli indizi ormai portano verso un arrivo a San Giovanni Rotondo.
La successiva risalita verso le Alpi riguarderà probabilmente l’Abruzzo, dove si disputerà una Vasto – L’Aquila, spostando più a sud l’idea originaria della partenza da Ortona, con arrivo in Piazza Duomo a dieci anni dallo spaventoso terremoto che colpì il capoluogo e passaggi da Popoli e Piana di Navelli. Il giorno successivo si ripartirà quindi da Tortoreto Lido (Teramo), ma non alla volta dell’Umbria, dove sono tramontate le ipotesi Gualdo Tadino, già sede di tappa quest’anno, Spoleto e Perugia. Con tutte le candidature umbre fuori gioco, l’organizzazione ha virato verso le Marche, con un arrivo a Pesaro, via San Benedetto del Tronto, Tavullia, Gabicce e con scalata finale del Monte San Bartolo. Ci sarà poi ancora spazio per la Romagna, visto che la prima settimana si concluderà con una cronometro da Riccione a San Marino, che si disputerà domenica 19 maggio sulla distanza di 34,7 chilometri all’insegna del Sangiovese.
Martedì 21 maggio si ripartirà quindi da Ravenna in direzione di Modena, dove si concluderà idealmente con una volata la Grande Partenza iniziata da Bologna, con la carovana che sarà pronta poi a ripartire il giorno successivo da Carpi. Archiviata l’ipotesi di un passaggio da Mantova, i corridori dovrebbero quindi giungere in Piemonte, a Novi Ligure, in vista della riproposizione (integrale?) di quella storica Cuneo-Pinerolo (254 chilometri con Madeleine, Vars, Izoard, Monginevro e Sestrière) che nel 1949 fece entrare di diritto il Campionissimo, Fausto Coppi, nella leggenda del ciclismo. Il giorno successivo, la corsa ripartirà ancora da Pinerolo alla volta di Ceresole Reale, in provincia di Torino, fino al lago del Serrù a 2200 metri di altitudine.
Giunti in Piemonte, il sogno è anche quello dei 2700 metri di altitudine dell’arrivo sul monte Fraitaeve nelle valli olimpiche di Sestriere, precisamente nel comprensorio della Vialattea. Sarebbe naturalmente un finale spettacolare da un punto di vista paesaggistico e agonistico, per il quale saranno necessari interventi significativi (il che lascia presagire una candidatura più plausibile per il 2020), con l’asfaltatura della strada verso il Col Basset e il finale in sterrato.
Per quest’anno si continuerà a salire semplicemente verso la Valle d’Aosta, dove Courmayeur ospiterà un arrivo, 135 chilometri dopo la partenza da Saint-Vincent. I corridori affronteranno in apertura di tappa la salita di Verrayes da Chambave (6,6 km all’8%), poi quelle di Verrogne (GPM inedito), del Col de Combes (anch’esso inedito, 9,2 km al 7%), e del Colle San Carlo da Morgex. Scesi a la Thuile, si arriverà quindi a Courmayeur prima di attaccare la salita finale verso la zona SkyWay. Si tratta di una tappa breve, ma molto intensa, con ben 3500 metri di dislivello totale.
Che si riparta dalla Valle d’Aosta (si parla della stessa Courmayeur, Aosta e Verrès) che da Ivrea, la seconda settimana si concluderà con un ritorno, dopo 32 anni di assenza, a Como, ospiterà un arrivo che ricalcherà quello de “Il Lombardia”. Sono state quindi battute sul filo di lana le candidature di Bergamo, che voleva tornare protagonista dopo l’arrivo del 2017, anche allora in stile Lombardia e vinto da Bob Jungels, e di Sondrio, che sognava una cronometro con arrivo a Teglio.
La terza settimana partirà subito con le grandi montagne, tra le quali è pronto a fare il suo ritorno il Mortirolo, che sarà protagonista di un tappone con partenza da Lovere (sponda bergamasca del lago d’Iseo). Nel corso di questa tappa, dopo un tratto pianeggiante verso l’Alta val Camonica, si passerà una prima volta da Pontedilegno per attaccare poi il Gavia, scendere in picchiata su Bormio e quindi affrontare il Mortirolo dal classico versante di Mazzo. Superata anche la discesa, invece di andare verso l’Aprica come molte altre volte, si tornerà verso Ponte salendo leggermente. Con questo tracciato viene sacrificato lo Stelvio, lasciando al Gavia il riconoscimento di Cima Coppi di questa edizione.
Il 29 maggio sembra quasi fatta per un arrivo al centro biathlon di Anterselva o, in alternativa, in altra località altoatesina (in primis Plan de Corones) se la municipalità decidesse di non volersi imbarcare in un altro investimento dopo quello per i Mondiali di biathlon del 2020. La partenza di questa frazione sarà dalla Val di Sole, precisamente Daolasa di Commezzadura, con i corridori che affronteranno Passo Palade (15,9 km, 4,5% di pendenza media), Collalbo (14,5 km, 6,4%), Passo delle Erbe (25,6 km, 5,6%) e Passo Furcia (7,6 km, 7,3%).
Per quanto riguarda gli ultimi quattro giorni di corsa, ci sono da tempo conferme importanti riguardo i percorsi che verranno affrontati. Il gran finale dovrebbe aprirsi con un arrivo per velocisti a Santa Maria di Sala, dopo una partenza da Dobbiaco, oppure dalla vicina Valdaora, da dove si scenderà inizialmente verso Cortina, Vittorio Veneto, Conegliano e Treviso, per poi tirare dritto verso il traguardo. Si entrerà quindi nel vivo con un tappone dolomitico con partenza da Treviso arrivo a San Martino di Castrozza. Da Treviso si passerà sul Montello, per poi salire sul Passo San Boldo, dal versante di Follina, strada quasi d’altri tempi con strettissimi tornanti. Da qui si dovrebbe scendere verso Trichiana e quindi verso Feltre, anche se è ancora da decidere se restando in sinistra Piave dalla parte di Mel e Lentiai, oppure da quella di Sedico e Busche in destra Piave. Da Feltre si dovrebbe quindi andare verso Fonzaso (concedendo un omaggio alla Sportful, passando davanti alla fabbrica della famiglia Cremonese). Da Fonzaso, si andrebbe verso Lamon e Fiera di Primiero, per poi arrivare a San Martino (13 km con una pendenza media di poco superiore al 5%).
Il giorno decisivo del Giro 2019, sabato 1 giugno, sarà quello del tappone con partenza da Feltre, in provincia di Belluno. Si tratterebbe di una frazione che ripercorrerebbe per gran parte il tracciato della Granfondo Sportful Dolomiti Race, anche se nella sua versione originale. La sequenza delle salite dovrebbe vedere innanzitutto Cima Campo (18 chilometri con pendenza media attorno al 6 per cento), l’ingresso in Trentino e l’approdo in Valsugana prima dell’ascesa a una delle salite divenute celebri negli ultimi anni, proprio grazie alla Sportful Dolomiti Race, il Passo Manghen (23 chilometri con pendenza media del 7 per cento e punte al 15, scollinamento a quota 2.047). Di qui, discesa verso Molina, in Val di Fiemme e risalita della valle fino a Predazzo dove comincia il Passo Rolle, salita di una ventina di chilometri con una pendenza media del 5 per cento. Dopo il Rolle, la discesa in Primiero fino a Ponte Oltra dove inizia la salita conclusiva, quella che porta al Croce d’Aune: 11 chilometri con pendenza media di poco superiore al 5 per cento e punte del 16 e arrivo arriverà davanti al monumento a Tullio Campagnolo (oppure a Le Laste, poco più in alto, per questioni logistiche). L’idea generale delle amministrazioni locali è quella di un progetto quadriennale dal 2019 al 2022, con il coinvolgimento di Feltrino, Valbelluna, Agordino e Cadore.
A questo punto toccherà soltanto alla passerella finale, per la quale è ormai certo il ritorno di Verona con una cronometro lungo il collaudato circuito delle Torricelle e arrivo nell’Arena come nel 2010. Una anticipazione confermata dal governatore del Veneto Luca Zaia, sempre molto interessato al ciclismo, e poi anche dalla Gazzetta dello Sport a poche ore dalla presentazione ufficiale.
Percorso Provvisorio Giro d’Italia 2019
Tappa | Data | Km | Partenza-Arrivo |
1ª | 11 maggio | 8,2 | Bologna – San Luca (cron. individuale) |
2ª | 12 maggio | Bologna – Fucecchio | |
3ª | 13 maggio | Vinci – Orbetello | |
4ª | 14 maggio | Orbetello – Castelli Romani (Frascati)? | |
5ª | 15 maggio | 140 | Frascati – Terracina |
6ª | 16 maggio | Cassino – San Giovanni Rotondo? | |
7ª | 17 maggio | Vasto (Ortona?) – L’Aquila | |
8ª | 18 maggio | 240 | Tortoreto Lido – Pesaro |
9ª | 19 maggio | 34,7 | Riccione-San Marino (cron. individuale) |
20 maggio | Riposo | ||
10ª | 21 maggio | 147 | Ravenna – Modena |
11ª | 22 maggio | 220 | Carpi – Novi Ligure? |
12ª | 23 maggio | Cuneo – Pinerolo | |
13ª | 24 maggio | Pinerolo – Ceresole Reale/Lago del Serrù | |
14ª | 25 maggio | 135 | Saint Vincent – Courmayeur |
15ª | 26 maggio | Courmayeur? Aosta? Verrès? Ivrea? – Como | |
27 maggio | Riposo | ||
16ª | 28 maggio | 200 | Lovere – Ponte di Legno |
17ª | 29 maggio | Val di Sole (Commezzadura) – Anterselva (Plan de Corones?) | |
18ª | 30 maggio | Dobbiaco (Valdaora?) – Santa Maria di Sala | |
19ª | 31 maggio | Treviso – San Martino di Castrozza | |
20ª | 1 giugno | Feltre – Croce d’Aune? | |
21ª | 2 giugno | 15 | Verona Fiera – Verona (Arena) (cron. individuale) |
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San Luca / Marsiglia? Una crono infinita 🙂
Non sarebbe infinita, sarebbero circa 700 km 🙂 Più seriamente, lo slash rappresenta una alternativa. In questa tappa, nel caso la Grande Partenza ormai quasi certa da Bologna non fosse confermata
Sud d’Italia sacrificato ?
Le prime 8 tappe, successivamente alla Grande Partenza da Bologna, saranno tutte una discesa e risalita. Indubbiamente meno di altri anni, ma nel complesso alcune regioni avranno comunque il loro spazio. Per questioni logistiche, è difficile ogni anno avere una equità completa.
Il problema è che l’equità è incompleta sempre a favore del nord
Certo al 100/100 giro 2019 non arriva al Monte Fraiteve .